IROS, sponsor del Cosenza Calcio e della Reggina 1914, tra sogni e valori.
Uno dei brani italiani più belli in assoluto cantava: “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio Dall’altruismo e dalla fantasia…”
Probabilmente per De Gregori Nino è ognuno di noi che porta con sé un bel carico di insicurezze, dubbi e timori, che si traducono nella paura di sbagliare, di non essere all’altezza delle aspettative degli altri.
Il calcio di rigore, poi, è un momento decisivo in cui si hanno tutti gli occhi addosso, ed è questa la ragione per cui è più semplice fallirlo! Ma non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, ma dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
La fantasia, tra l’altro, è la creatività attraverso cui esprimiamo noi stessi. Nessun calciatore, così come nessun artista, imprenditore, professionista, è stato mai ricordato per qualcosa che era già stata fatta da altri.
Mi piace pensare ciascuno di noi con una tavolozza di colori infinita, dove attingere il proprio pennello per colorare la realtà che ci circonda.
Un ruolo predominante lo gioca, poi, la fiducia che sappiamo riporre negli altri, nei nostri collaboratori, come quell’allenatore che sembrava contento, e allora Nino “mise il cuore dentro alle scarpe e corse veloce più del vento”.
Essere sponsor di una squadra di calcio o di qualsiasi altro sport non è mai solo una questione promozionale. Significa soprattutto sostenere certi valori.
Lo sport, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, è uno straordinario strumento per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.
La definizione dei ruoli, la determinazione dei tempi, le strategie di gioco, sono vere competenze che si possono trasferire in qualsiasi contesto lavorativo e rappresentano abilità che ognuno dovrebbe essere in grado di mettere in pratica quando si devono prendere delle decisioni e/o preparare un piano di azione.
Alla fine, però, vince chi fa gol.
E fai gol se dietro a ciascun giocatore c’è un team disposto a collaborare, formarsi, fare sacrifici. Se c’è determinazione, una strategia ben determinata e una buona dose di coraggio.
Inoltre, “fare” da sponsor ad una squadra significa anche partecipare attivamente ed emotivamente ad un sogno. Un sogno che si vive ad ogni partita, dove tutti i giocatori, il mister e i tifosi sperano di realizzarlo.
E quindi c’è chi tifa, chi soffre, chi prega, chi chiude gli occhi prima di un rigore, chi dimentica, chi ricorda, chi vive la propria squadra del cuore come una fede.
Essere sponsor significa vivere tutte queste cose assieme.
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